Nairobi, Kenya, 25 giugno 2024. (Tony Karumba, Afp)

Una delle leader del movimento di protesta antigovernativo in Kenya, Hanifa Adan, ha indetto per il 27 giugno una mobilitazione pacifica in memoria delle vittime delle violenze scoppiate il 25 giugno nella capitale Nairobi e in altre città.

“Il potere appartiene al popolo, non potete ucciderci tutti”, ha scritto il 26 giugno Adan sul social network X, mentre il governo ha annunciato di aver schierato l’esercito a sostegno della polizia.

“Domani marceremo pacificamente, vestiti di bianco, per onorare i nostri caduti”, ha aggiunto.

Roseline Odede, presidente della Kenya national commission on human rights (Knchr), un organismo ufficiale che si occupa di diritti umani, ha affermato che il 25 giugno sono state uccise ventidue persone, diciannove delle quali nella capitale Nairobi, “oltre a trecento feriti e più di cinquanta arresti”.

Dopo una giornata di violenze a Nairobi, durante la quale il parlamento ha approvato un progetto di legge di bilancio contestato dai manifestanti, il presidente William Ruto ha mantenuto la linea dura, dichiarando che “violenze e atti illegali saranno repressi”.

Il testo approvato dal parlamento, che prevede l’introduzione di nuove tasse, non è stato ancora promulgato da Ruto.

Il 25 giugno un gruppo di manifestanti ha dato l’assalto al parlamento e alcuni hanno fatto irruzione nell’edificio. Le riprese televisive hanno mostrato uffici messi a soqquadro, con scrivanie rovesciate, finestre rotte e mobili danneggiati.

Alcune ong, tra cui la sezione keniana di Amnesty international, hanno accusato la polizia di aver sparato proiettili veri contro i manifestanti.

Le violenze hanno allarmato gli Stati Uniti, l’Unione europea, le Nazioni Unite e l’Unione africana, che hanno espresso “profonda preoccupazione” e invitato alla calma.

Pane e veicoli privati

Il movimento di protesta, chiamato Occupy parliament, è nato in risposta ai piani del governo d’introdurre un’imposta sul valore aggiunto (iva) del 16 per cento sul pane e una tassa annuale del 2,5 per cento sui veicoli privati per finanziare il bilancio 2024-2025.

Di fronte al crescente malcontento, il 18 giugno il governo aveva ritirato alcune misure fiscali presenti nel progetto di legge.

I manifestanti chiedono però il ritiro di tutte le nuove tasse.

Il governo sostiene che la stretta fiscale sia necessaria per restituire al paese, fortemente indebitato, un certo margine di manovra.