Il 2 luglio quasi cento persone sono morte travolte dalla folla durante un raduno religioso indù nel nord dell’India, ha affermato un funzionario locale.
“Al momento abbiamo 97 decessi accertati e ci stiamo concentrando sulle operazioni di soccorso e sull’assistenza ai feriti”, ha dichiarato all’Afp Chaitra V., un funzionario della città di Aligarh, nello stato dell’Uttar Pradesh.
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Un bilancio precedente fornito dalle autorità sanitarie era di 27 vittime.
“Abbiamo recuperato 27 corpi e altri stanno arrivando”, aveva dichiarato all’Afp Ram Mohan Tiwari, un alto responsabile dei servizi medici dell’Uttar Pradesh.
Umesh Kumar Tripathi, un altro funzionario medico, aveva precisato all’Afp che “le vittime sono 25 donne e due uomini”.
“Molti feriti sono stati ricoverati in ospedale”, aveva aggiunto.
I fedeli si erano riuniti per celebrare il dio Siva nella città di Hathras, 140 chilometri a sudest di New Delhi.
Gli incidenti durante gli eventi religiosi sono piuttosto frequenti in India.
Nel 2016 l’esplosione di fuochi d’artificio in un tempio in occasione del capodanno indù aveva causato 112 vittime nello stato del Kerala.
Tre anni prima 115 fedeli erano morti nella calca vicino a un tempio nello stato del Madhya Pradesh.
Nel 2008 almeno 224 persone erano morte nella calca vicino a un tempio nella città settentrionale di Jodhpur.