La conservatrice maltese Roberta Metsola, 45 anni, è stata rieletta il 16 luglio presidente del parlamento europeo con una maggioranza schiacciante durante la prima sessione plenaria dopo le elezioni di giugno.
Esponente del Partito popolare europeo (Ppe), la più grande forza politica dell’europarlamento, Metsola è stata confermata per un nuovo mandato di due anni e mezzo con 562 voti, contro i 61 della sua unica avversaria, la spagnola Irene Montero (sinistra radicale).
“L’Europa ha bisogno di un parlamento forte, con maggiori poteri di controllo e indagine, in modo da ridurre gli squilibri istituzionali”, ha affermato Metsola dopo la votazione.
“Dobbiamo ricreare l’entusiasmo e la fiducia dei cittadini nel progetto europeo”, ha aggiunto.
Sostegno all’Ucraina
Eletta all’inizio del 2022 in seguito a un accordo tra il Ppe, l’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&d) e i liberali di Renew Europe, è diventata la più giovane di sempre a guidare il parlamento europeo e la terza donna a ricoprire l’incarico, dopo le francesi Simone Veil (1979-1982) e Nicole Fontaine (1999-2002).
Da allora Metsola si è distinta per il sostegno attivo all’Ucraina: nell’aprile 2022, a poco più di un mese dall’inizio dell’offensiva russa, è diventata la prima responsabile di un’istituzione dell’Unione europea a visitare Kiev.
Sotto la sua guida, il parlamento europeo ha approvato, dopo lunghi negoziati, il Patto verde europeo, le nuove regole per le grandi aziende del digitale e il Patto sulla migrazione e l’asilo.
Metsola, contraria all’aborto, ha anche dovuto affrontare il cosiddetto Qatargate, uno scandalo di corruzione scoppiato al parlamento europeo nel dicembre 2022.
La sua elezione all’inizio del 2022 aveva seguito la tradizione dell’alternanza tra destra e sinistra alla presidenza del parlamento europeo a metà mandato. Aveva preso il posto del socialdemocratico italiano David Sassoli, morto nel gennaio 2022 poco prima della fine del suo mandato.