Il 22 luglio almeno 229 persone sono morte travolte da una frana causata dalle forti piogge nella zona amministrativa di Gofa, nella regione delle Nazioni, nazionalità e popoli del sud, nel sudovest dell’Etiopia.

“Finora abbiamo recuperato 229 corpi, 148 di uomini e 81 di donne”, hanno affermato il 23 luglio le autorità locali, precisando che “il bilancio è ancora provvisorio”.

Si tratta della frana più grave mai registrata in Etiopia, il secondo paese più popoloso del continente africano, con 120 milioni di abitanti.

Citando Dagemawi Ayele, il più alto funzionario della zona amministrativa di Gofa, l’emittente statale Ebc ha riferito che la maggior parte delle vittime è stata sepolta mentre soccorreva gli abitanti di una casa investita da una prima colata di fango.

Il disastro si è verificato in un’area rurale, collinare e di difficile accesso a più di 450 chilometri dalla capitale Addis Abeba.

La regione delle Nazioni, nazionalità e popoli del sud era già stata colpita da gravi alluvioni tra aprile e maggio, durante la cosiddetta stagione delle piogge “breve”. La stagione delle piogge “lunga” è invece cominciata a giugno.

Nel maggio 2016 una frana nella zona amministrativa di Wolaita, nella regione delle Nazioni, nazionalità e popoli del sud, aveva causato 41 vittime.

Nel 2017 almeno 113 persone erano morte quando una montagna di rifiuti era crollata in una discarica alla periferia di Addis Abeba.

La frana più grave nella storia dell’Africa è quella che il 14 agosto 2017 uccise 1.141 persone a Freetown, la capitale della Sierra Leone.

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