“L’umanità, vittima di un’epidemia di caldo estremo che essa stessa ha causato, dev’essere all’altezza dell’emergenza in corso”, ha esortato il 25 luglio il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, chiedendo ai governi misure concrete per salvare vite umane.
Secondo il Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus (C3s), il 21, 22 e 23 luglio 2024 sono stati i tre giorni più caldi mai registrati al mondo. Il 22 ha fatto segnare un record assoluto con una temperatura media globale di 17,16 gradi.
“Ma guardiamo in faccia la realtà: le temperature estreme non sono più un problema di un giorno, una settimana o un mese”, ha affermato Guterres nel suo appello all’umanità. “Se c’è una cosa che unisce il nostro pianeta diviso è il caldo estremo”.
“Miliardi di persone stanno affrontando ondate di caldo eccezionali, con temperature che arrivano a superare i cinquanta gradi e causano un numero sempre maggiore di vittime”, ha aggiunto, ricordando la morte di più di mille persone durante il recente pellegrinaggio alla Mecca, in Arabia Saudita.
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Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
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Dopo le temperature record del 2023, il mese di giugno 2024 è diventato il tredicesimo consecutivo a battere un record globale di caldo.
Nell’ultimo anno la soglia dei cinquanta gradi è stata superata in almeno dieci località, dalla valle della Morte, negli Stati Uniti (53,9 gradi il 7 luglio 2024), ad Agadir, in Marocco, passando per la Cina e l’India.
Le ondate di caldo, meno visibili di altri eventi estremi causati dalla crisi climatica, tra cui alluvioni e cicloni, sono però più letali.
Questo “killer invisibile” ha causato circa 489mila decessi all’anno tra il 2000 e il 2019, contro i sedicimila provocati dai cicloni, secondo i dati presentati da Guterres.
“La buona notizia è che possiamo intervenire per salvare vite umane”, ha affermato Guterres.
“La priorità è proteggere le persone vulnerabili, bambini e anziani, ma anche poveri e abitanti dei centri urbani”, ha aggiunto.
Secondo Guterres, bisogna ripensare i sistemi di condizionamento dell’aria, a cui spesso i poveri non hanno accesso.
Il segretario generale raccomanda una “triplice strategia”, che comprenda il raffreddamento passivo (usando rimedi naturali, architettonici e tecnologici per sostituire quando possibile l’aria condizionata), il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e degli impianti di raffreddamento, e la graduale eliminazione dei gas refrigeranti che contribuiscono al riscaldamento globale.
“La nostra dipendenza dai combustibili fossili è una follia”, ha concluso Guterres. “Stiamo distruggendo la nostra unica casa”.