La pugile algerina Imane Khelif, che l’anno scorso non ha superato un test di idoneità di genere, ha vinto una competizione di pugilato contro la sua avversaria italiana in 46 secondi, scatenando una reazione della presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni.

Angela Carini, stanca e ferita, si è rifiutata di stringerle la mano all’algerina ed è caduta in ginocchio, singhiozzando, prima di scoppiare nuovamente in lacrime davanti a decine di giornalisti.

Khelif è passata ai quarti di finale nella competizione di boxe della categoria 66 chili femminile dopo aver sferrato due forti pugni a Carini, che si è sporcata di sangue i pantaloncini e non ha potuto proseguire a causa di una brutta ferita al naso. “Ho un forte dolore al naso e ho detto: ‘Fermati’. È meglio evitare di continuare. Il mio naso ha cominciato a gocciolare (di sangue) dal primo colpo”.

Carini, 25 anni, ha aggiunto: “Ho combattuto molto spesso in nazionale. Mi alleno con mio fratello. Ho sempre combattuto contro gli uomini, ma oggi ho sentito troppo dolore”.

Khelif e la taiwanese Lin Yu-ting, che combatterà il 2 agosto nella categoria 57 chili, sono state squalificate dai campionati mondiali di boxe dello scorso anno, perché considerate non idonee, ma sono state ritenute idonee a per le gare di boxe nella competizione femminile dei giochi olimpici di Parigi. Entrambe hanno praticato il pugilato femminile alle Olimpiadi di Tokyo di tre anni fa.

Mentre la polemica minacciava di oscurare la sesta giornata dei giochi, Giorgia Meloni ha denunciato un combattimento “non alla pari”. “Non sono d’accordo con il Comitato olimpico internazionale”, ha detto.

Le atlete vincenti sono sempre considerate poco femminili
Alle Olimpiadi una domanda ossessionerà le atlete: sei una vera donna? Il dibattito sul genere nello sport dimostra quanto sia difficile fare una distinzione netta tra corpi maschili e femminili.

“Penso che le atlete che hanno caratteristiche genetiche maschili non dovrebbero essere ammesse alle gare femminili”, ha detto durante un incontro con le atlete italiane a Parigi, in un video che ha poi pubblicato su X.

Khelif, che aveva già partecipato alle Olimpiadi di Tokyo, è stata accolta da un grande boato quando è entrata nella North Paris arena, dove erano presenti numerosi tifosi dell’Algeria con la bandiera del paese. Prima e durante il brevissimo incontro i tifosi hanno cantato il suo nome, ma la gara è finita in breve tempo.

Spiegando il motivo per cui si è inginocchiata e ha pianto tanto, Carini ha detto: “È per mio padre. Mi dispiace non aver portato l’Italia sul podio”. “Me ne vado a testa alta”, ha aggiunto.

La scorsa settimana il Comitato olimpico algerino (Coa) ha condannato quelli che ha definito “attacchi maliziosi e immorali diretti contro la nostra illustre atleta, Imane Khelif, da parte di alcuni mezzi d’informazione stranieri”. Il Coa ha criticato le “menzogne” che sono “completamente ingiuste”. Anche il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha difeso la partecipazione dell’atleta algerina alla gara, che è stata definita “trans” da alcuni politici italiani, anche se non risulta in nessun modo che sia così.

Khelif e Lin sono state squalificate dai campionati mondiali del 2023 a New Delhi, organizzati dall’International boxing association (Iba) per motivi non precisati. Lin è stata privata della medaglia di bronzo, dopo essersi sottoposta ai test “biochimici” imposti dall’Iba.

Il portavoce del Comitato olimpico internazionale Mark Adams ha dichiarato ai giornalisti questa settimana: “Tutti coloro che gareggiano nella categoria femminile sono in regola con le norme di ammissibilità alla competizione”. E ha aggiunto: “Nei loro passaporti sono donne e c’è scritto che sono donne”.