Il 2 agosto la Turchia ha bloccato l’accesso al social network Instagram, senza alcuna giustificazione ufficiale ma dopo che un alto funzionario turco ha accusato la piattaforma americana di censura.

La decisione è stata annunciata sul sito web dall’autorità turca per le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (Btk), che non ha fornito alcuna spiegazione. Il direttore delle comunicazioni della presidenza turca, Fahrettin Altun, ha criticato duramente la piattaforma il 2 agosto, sostenendo che “impedisce alle persone di pubblicare messaggi di condoglianze per il martirio di Ismaïl Haniyeh (leader di Hamas)”, che sarà sepolto in Qatar.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha proclamato una giornata di lutto nazionale in memoria di Haniyeh, ucciso il 31 luglio a Teheran in un attentato attribuito a Israele. Haniyeh andava spesso in Turchia prima del 7 ottobre.

“Si tratta di un tentativo molto chiaro ed evidente di censura”, ha denunciato Altun sul social network X. L’Autorità turca per le comunicazioni ha pubblicato sul proprio sito web una decisione in cui si afferma che “instagram.com è stato bloccato”, senza fornire ulteriori dettagli.

Molti utenti residenti in Turchia hanno segnalato su X l’impossibilità di aggiornare il proprio feed di Instagram, una situazione rilevata anche dai giornalisti dell’Afp. Secondo i mezzi d’informazione turchi, Instagram ha più di 50 milioni di follower in Turchia, su una popolazione di 85 milioni di abitanti.