Palestinesi sfollati lasciano un’area della città di Khan Yunis nella Striscia di Gaza, dopo un nuovo ordine di evacuazione da parte di Israele. (Bashar Taleb, Afp)

Israele ha accettato di riprendere i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza la prossima settimana su richiesta dei mediatori internazionali, ha dichiarato l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo intensi sforzi diplomatici per scongiurare che il conflitto si estenda a livello regionale.

Nel frattempo l’8 agosto l’esercito israeliano ha dichiarato che le truppe hanno cominciato le operazioni nell’area di Khan Yunis, la città meridionale di Gaza da cui i soldati israeliani si sono ritirati ad aprile dopo mesi di duri combattimenti con Hamas.

Dopo che l’esercito ha emesso un ordine di evacuazione per alcune zone di Khan Yunis, le immagini dell’Afp hanno mostrato una folla di persone che attraversava le strade polverose e danneggiate a piedi o su carretti trainati da asini e motociclette carichi di effetti personali. “Siamo stati sfollati 15 volte”, ha detto Mohammed Abdeen, uno dei profughi.

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L’attacco senza precedenti di Hamas il 7 ottobre contro Israele ha scatenato un’operazione militare nella Striscia di Gaza da parte di Israele, il conflitto si è esteso a tutta la regione e ha coinvolto gruppi allineati all’Iran nei paesi vicini. Dopo l’uccisione del leader di Hamas a Teheran e di un militare di alto livello affiliato a Hezhbollah in Libano, i timori di una guerra più ampia in Medio Oriente sono aumentati.

C’è stata solo una tregua nei combattimenti di Gaza, una pausa di una settimana a novembre che ha visto la liberazione di ostaggi israeliani detenuti da Hamas in cambio di prigionieri palestinesi, che erano in prigione in Israele. I mediatori statunitensi, qatarioti ed egiziani hanno cercato per mesi di ottenere un altro accordo, senza successo.

In una dichiarazione congiunta di giovedì, i leader dei tre paesi hanno invitato le parti in conflitto a riprendere i colloqui il 15 agosto a Doha o al Cairo “per colmare tutte le lacune rimanenti e iniziare l’attuazione dell’accordo senza ulteriori ritardi”. I mediatori sono “pronti a presentare una proposta finale ponte” per risolvere le questioni ancora aperte. L’ufficio di Netanyahu ha dichiarato che Israele avrebbe inviato un gruppo di negoziatori “per concludere i dettagli dell’attuazione di un accordo”.

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