Il 18 agosto l’Ucraina ha rivendicato la distruzione di un secondo ponte strategico nella regione russa di Kursk, dove da quasi due settimane Kiev sta conducendo un’offensiva senza precedenti.
Il 6 agosto l’esercito ucraino aveva attaccato a sorpresa la regione di Kursk, conquistando 82 località e 1.150 chilometri quadrati di territorio. L’attacco ha inoltre permesso a Kiev di spostare per la prima volta i combattimenti in territorio russo su ampia scala e in modo prolungato.
L’esercito ucraino sta ora cercando di rafforzare le sue posizioni nella regione, avanzando gradualmente, “esattamente come ci aspettavamo”, secondo il presidente Volodymyr Zelenskyj. “L’obiettivo è creare una zona cuscinetto in territorio russo”, ha aggiunto la sera del 18 agosto.
Mosca ha dichiarato il 18 agosto di aver inviato rinforzi nella regione e di aver respinto gli assalti ucraini, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha raggiunto Baku, la capitale dell’Azerbaigian, per una visita di stato.
Le autorità ucraine hanno chiarito che uno degli obiettivi dell’offensiva è costringere l’esercito russo a trasferire una parte delle truppe nella regione di Kursk, indebolendo quindi la pressione più a sud, nell’est dell’Ucraina. Inoltre, Kiev spera di spingere Mosca a negoziare una pace “equa”, considerando che l’esercito russo occupa quasi il 20 per cento del territorio ucraino.
È stato il comandante dell’aviazione ucraina Mykola Oleščuk a rivendicare la distruzione di un secondo ponte importante per i rifornimenti dell’esercito russo nella regione di Kursk, due giorni dopo il bombardamento di un’altra struttura sul fiume Sejm.
“L’aviazione ucraina sta minando le capacità logistiche di Mosca con attacchi di precisione”, ha dichiarato, pubblicando un video dell’attacco su Telegram.
Oleščuk non ha precisato quand’è avvenuto l’attacco, che presumibilmente ha colpito un secondo ponte sul fiume Sejm, circa quindici chilometri a nord del confine ucraino.
I combattimenti hanno costretto decine di migliaia di persone a lasciare le loro case da entrambi i lati del confine.
Deposito petrolifero
La sera del 17 agosto l’esercito ucraino ha colpito con droni esplosivi un deposito petrolifero nella regione di Rostov, nel sud della Russia.
Secondo il governatore della regione, Vasilij Golubev, “le difese aeree hanno respinto l’attacco con i droni”.
Ma alcuni video pubblicati sui social network mostrano fiamme e un denso fumo nero provenire dal sito.
Intanto, continuano pesanti combattimenti nella regione ucraina di Donetsk, dove l’esercito di Kiev è in difficoltà da mesi.
Il 18 agosto l’esercito russo ha rivendicato la conquista della località di Svyrydonivka, a circa quindici chilometri dalla città strategica di Pokrovsk, ancora controllata dalle forze di Kiev.