L’11 settembre il presidente ultraliberista argentino Javier Milei ha ottenuto un’importante vittoria quando la camera dei deputati ha confermato il veto presidenziale a una rivalutazione delle pensioni, mentre alcuni manifestanti si sono scontrati con la polizia davanti al congresso nazionale.
La polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di plastica contro i manifestanti, ha riferito un giornalista dell’Afp.
Secondo alcuni mezzi d’informazione, dodici persone sono rimaste ferite, mentre tre sono state arrestate, ha dichiarato all’Afp una fonte del ministero della sicurezza.
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La camera dei deputati ha respinto con ampio margine una proposta di revoca del veto che Milei aveva posto dieci giorni fa a una legge approvata dal senato, che prevedeva una rivalutazione delle pensioni, colpite duramente negli ultimi mesi dalla svalutazione e dalle misure di austerità.
La legge prevedeva un aumento dell’8,1 per cento – la pensione minima in Argentina è di 225.454 pesos (circa 215 euro) – indipendentemente dal futuro regime pensionistico, che sarà indicizzato all’inflazione.
Milei si è opposto con veemenza alla legge, accusando i senatori di essere irresponsabili e di mettere a rischio la stabilità economica.
Da dicembre il presidente sta portando avanti una drastica politica di austerità che ha prodotto diversi pareggi di bilancio su base mensile, i primi da quindici anni, ma anche una forte recessione (nel 2024 è prevista una riduzione del pil del 3,5 per cento).
Per essere revocato, il veto presidenziale avrebbe dovuto essere bocciato con una maggioranza dei due terzi sia alla camera sia al senato. La piccola formazione di Milei, La libertad avanza (Lla), ha però ottenuto il sostegno dei deputati di centro e centrodestra, raccogliendo senza problemi più di un terzo dei voti.
In un messaggio sul social network X, Milei ha definito i deputati che si sono opposti alla revoca del veto “degli eroi che hanno impedito la distruzione del pareggio di bilancio che gli argentini hanno faticato tanto per raggiungere”.
“Non possiamo spendere ciò che non abbiamo“, ha dichiarato Juliana Santillán dell’Lla.
“Stiamo parlando di un aumento di appena 15mila pesos, che equivalgono a una dozzina di empanadas”, ha affermato invece il radicale Rodrigo de Loredo, favorevole alla rivalutazione perché “i pensionati sono in grande difficoltà”.
Dopo nove mesi di governo, e in un contesto di rallentamento dell’inflazione (che attualmente oscilla tra il 4 e il 5 per cento al mese), Milei ha ancora un alto tasso di gradimento, di circa il 50 per cento.