I lavoratori della Boeing della regione di Seattle, negli Stati Uniti, hanno votato a stragrande maggioranza a favore di uno sciopero a partire dal 13 settembre, rifiutando il nuovo contratto proposto dall’azienda aeronautica, ha annunciato il loro sindacato.
La sera del 12 settembre il 94,6 per cento dei lavoratori ha respinto il contratto e il 96 per cento ha approvato lo sciopero, ha affermato Jon Holden, presidente del sindacato Iam-District 751.
“I nostri iscritti hanno parlato forte e chiaro”, ha aggiunto Holden, il cui sindacato, che rappresenta circa 33mila lavoratori, aveva inizialmente appoggiato il nuovo contratto.
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Lo sciopero porterà alla chiusura di due importanti stabilimenti nell’area dello stretto di Puget, paralizzando la produzione degli aerei 737, 777 e 767 cargo, che stavano già subendo ritardi nelle consegne.
Secondo gli analisti della Td Cowen, uno sciopero di cinquanta giorni costerebbe alla Boeing tra i tre e i 3,5 miliardi di dollari, e avrebbe un impatto da 5,5 miliardi di dollari sul fatturato.
La proposta di contratto respinta prevedeva un aumento salariale del 25 per cento in quattro anni, oltre all’impegno a investire nella regione di Seattle.
L’azienda sperava che le concessioni fossero sufficienti a evitare uno sciopero, in un momento in cui la sua situazione finanziaria è precaria in seguito agli incidenti di due 737 Max 8 nel 2018 e 2019, che hanno causato la morte di 346 persone, e a una serie di problemi di qualità della produzione.
“Non è un segreto che la nostra azienda stia attraversando un periodo difficile, in parte a causa dei nostri errori, ma uno sciopero metterebbe a rischio la ripresa”, aveva avvertito l’11 settembre Kelly Ortberg, che l’8 agosto ha assunto l’incarico di amministratrice delegata della Boeing in sostituzione di Dave Calhoun.
Ortberg ha esortato i lavoratori a non “mettere a rischio il loro futuro per legittime recriminazioni legate al passato”.
Tuttavia, i dipendenti hanno ritenuto l’aumento di stipendio proposto troppo lontano dalle richieste iniziali del sindacato (il 40 per cento), tenendo conto della forte inflazione degli ultimi anni.
In base alle regole del sindacato Iam, i lavoratori in sciopero ricevono 250 dollari a settimana a partire dalla terza settimana d’interruzione del lavoro.
L’ultimo sciopero alla Boeing era stato indetto nel 2008 ed era durato 57 giorni.