Il 25 settembre la Cina ha effettuato nella regione del Pacifico un raro lancio di prova di un missile balistico intercontinentale, dotato di una “finta testata”, ha annunciato il ministero della difesa.
Secondo alcuni esperti, è la prima volta da decenni che Pechino effettua un test di questo tipo.
Il lancio arriva in un contesto di aumento della rivalità sinoamericana nella regione del Pacifico, di forti tensioni tra Pechino e Manila nel mar Cinese meridionale e di crescente ostilità tra le autorità cinesi e quelle di Taiwan, che la Cina considera una provincia ribelle.
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Il ministero della difesa non ha fornito dettagli sul luogo di caduta del missile e non ha precisato se è stato lanciato da un sottomarino o da terra.
La Nuova Zelanda ha reagito affermando che il test cinese nell’oceano Pacifico meridionale è “sgradito e preoccupante”, e annunciando consultazioni con i suoi alleati.
Il portavoce del governo giapponese Yoshimasa Hayashi ha dichiarato che “la Cina non ha dato alcun preavviso”.
Hayashi ha aggiunto che il rapido aumento della potenza militare di Pechino e la mancanza di trasparenza sono una “seria preoccupazione” per il suo paese.
I missili balistici intercontinentali sono tra le armi più potenti al mondo e possono trasportare testate nucleari.
“Programma annuale di routine”
“L’Esercito popolare di liberazione (l’esercito cinese, ndr) ha lanciato con successo un missile balistico intercontinentale dotato di una finta testata nell’oceano Pacifico alle 8:44 del 25 settembre”, ha affermato il ministero della difesa di Pechino in un comunicato. “Il missile è caduto all’interno dell’area marittima prestabilita”.
“Il lancio fa parte del programma annuale di routine della Forza missilistica, è stato effettuato in conformità con il diritto internazionale e non rappresenta un atto ostile verso alcun paese”, ha aggiunto.
La Cina aveva effettuato un lancio di prova di un missile balistico intercontinentale nell’oceano Pacifico meridionale negli anni ottanta.
“Probabilmente il nuovo test è legato alla fase di rapido sviluppo e modernizzazione dell’arsenale nucleare cinese”, ha dichiarato all’Afp Ankit Panda, ricercatore del Carnegie endowment for international peace, un centro studi statunitense.
410 testate nucleari
Secondo un rapporto del dipartimento della difesa degli Stati Uniti pubblicato nell’ottobre 2023, la Cina disporrà di più di mille testate nucleari entro il 2030, circa il doppio di quelle attuali.
Pechino ha ribadito più volte che il suo arsenale nucleare ha esclusivamente “scopi di autodifesa”.
Secondo i dati dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma, relativi al 2023, gli Stati Uniti hanno 3.708 testate nucleari, la Russia 4.489 e la Cina 410.