Il 30 settembre il Regno Unito ha chiuso la sua ultima centrale a carbone, diventando il primo paese del G7 a rinunciare a questo combustibile fossile per la produzione di elettricità.
La chiusura della centrale di Ratcliffe-on-Soar, tra Derby e Nottingham, nel cuore dell’Inghilterra, costituisce un passo simbolico verso l’obiettivo del governo di decarbonizzare completamente la produzione di elettricità entro il 2030 e di azzerare le emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050.
Il Regno Unito diventa così il primo paese del G7 a rinunciare al carbone. L’Italia ha fissato come obiettivo il 2025, la Francia il 2027, il Canada il 2030 e la Germania il 2038. Il Giappone e gli Stati Uniti non hanno invece annunciato date precise.
“La chiusura della centrale segna la fine di un’era, ma ne inaugura una nuova, che permetterà di creare posti di lavoro nel settore energetico”, ha affermato in un comunicato il governo britannico, che quest’estate ha lanciato un piano per l’energia verde.
La centrale di Ratcliffe-on-Soar, inaugurata nel 1967, sarà smantellata entro il 2030, ha precisato l’azienda tedesca Uniper, proprietaria dell’impianto, e al suo posto sarà creato “un polo tecnologico ed energetico a zero emissioni”.
Il carbone ha contribuito in modo determinante allo sviluppo economico del Regno Unito dall’ottocento agli anni novanta del novecento.
Negli anni ottanta questo combustibile fossile estremamente inquinante forniva ancora quasi il 70 per cento dell’elettricità del paese. La percentuale è poi scesa al 38 per cento nel 2013, al 5 per cento nel 2018 e all’1 per cento nel 2023.
Questa riduzione è stata compensata in parte con il gas naturale, un combustibile fossile meno inquinante che nel 2023 ha fornito un terzo dell’elettricità. Un quarto dell’elettricità è stato invece fornito dall’eolico e un 13 per cento dal nucleare.
“Il posto del carbone è nei libri di storia”, ha affermato Tony Bosworth dell’ong Friends of the Earth. “La priorità ora è abbandonare anche il gas naturale e sfruttare il più rapidamente possibile l’enorme potenziale delle fonti rinnovabili”.
“Il Regno Unito ha dato l’esempio al resto del mondo”, ha dichiarato Doug Parr di Greenpeace Uk.
Nell’ambito del suo piano per l’energia verde, Londra punta a creare un’azienda pubblica, la Great british energy, con sede ad Aberdeen, in Scozia, per investire nelle turbine eoliche galleggianti, nell’energia mareomotrice e nel nucleare.
La prima centrale a carbone del mondo, ideata da Thomas Edison, fu inaugurata a Londra nel 1882.