Il 24 ottobre l’Ucraina ha affermato che i primi soldati nordcoreani hanno raggiunto la regione russa di Kursk, dove l’esercito ucraino controlla centinaia di chilometri quadrati di territorio, mentre la comunità internazionale teme che il coinvolgimento di Pyongyang nella guerra tra Mosca e Kiev possa portare a un’escalation.
“Le prime unità dell’esercito nordcoreano, addestrate nell’est della Russia, sono state schierate nella regione di Kursk, vicino alla linea del fronte”, ha affermato in un comunicato il Gur, il servizio d’intelligence militare ucraino.
“Abbiamo rilevato la loro presenza il 23 ottobre”, ha aggiunto.
La mattina del 25 ottobre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha affermato che “i soldati nordcoreani saranno impiegati in combattimento a partire dal 27 ottobre”, aggiungendo che l’occidente deve “mettere sotto pressione” Mosca e Pyongyang.
Di fronte a una domanda sul tema, durante una conferenza stampa in occasione del vertice dei Brics a Kazan, il 24 ottobre il presidente russo Vladimir Putin ha evitato di rispondere direttamente, ma ha dichiarato: “Non ho mai dubitato che la Corea del Nord avrebbe preso sul serio i nostri accordi”.
Putin si riferiva a un trattato di partenariato strategico globale firmato da Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza reciproca in caso di aggressione armata da parte di un paese terzo.
Lo stesso giorno la Duma, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato all’unanimità la ratifica del trattato, che era stato firmato il 19 giugno durante una rara visita di Putin a Pyongyang, dov’era stato ricevuto con tutti gli onori dal leader nordcoreano Kim Jong-un.
Il testo sarà ora trasmesso al consiglio federale, la camera alta, e poi a Putin per la ratifica.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha reagito all’invio di soldati nordcoreani in Russia affermando che sta valutando la possibilità di fornire armi all’Ucraina.
Un portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che “tra l’inizio e la metà di ottobre la Corea del Nord ha trasferito almeno tremila soldati in Russia”, confermando le informazioni fornite da Seoul.
La settimana scorsa i servizi di sicurezza sudcoreani avevano rivelato che “Pyongyang è pronta a trasferire fino a dodicimila soldati in Russia”.
In precedenza il regime nordcoreano era stato accusato di aver fornito missili e munizioni all’esercito russo.