L’intelligence sudcoreana ha svelato che più di diecimila soldati nordcoreani andranno a combattere in Ucraina insieme all’esercito russo. “Non è chiaro ancora quanti saranno, ma è chiaro che la mossa di reclutare forze combattenti dalla Repubblica popolare democratica di Corea è almeno in parte politicamente motivata”, scrive Asia Times. “Ma sarà anche un colpo tatticamente azzeccato? L’aspetto politico è evidente: usare i soldati di un nemico di Washington è una chiara dimostrazione di opposizione all’ordine globale a guida statunitense. E dimostra che Mosca non è isolata. Ma ci sono vari problemi legati a questi aspiranti mercenari: la Corea del Nord è un paese povero e autoritario e i suoi militari sono mal equipaggiati, malnutriti e demotivati. Se inviati in nuovi teatri di guerra contro armi all’avanguardia fornite dalla Nato, potrebbero diventare carne da cannone impreparata gettata nelle trincee del Donbass. Per non parlare della possibilità che i soldati di Pyongyang disertino in massa”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1586 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati