La decisione del presidente Joe Biden di autorizzare Kiev a usare i missili statunitensi per colpire in profondità il territorio russo “getta benzina sul fuoco”, ha affermato il 18 novembre Dmitrij Peskov, il portavoce del Cremlino.

“L’autorizzazione, se confermata, costituisce una svolta sostanziale nel coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto”, ha avvertito Peskov.

A settembre il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che un eventuale via libera all’uso di missili occidentali in territorio russo sarebbe stato interpretato come “un coinvolgimento diretto dei paesi della Nato nella guerra in Ucraina”.

La decisione di Washington è stata annunciata dai mezzi d’informazione statunitensi e confermata all’Afp da un funzionario di alto livello, dopo l’ennesimo fine settimana di massicci bombardamenti russi sull’Ucraina e a poche settimane dall’insediamento del presidente eletto statunitense Donald Trump.

Secondo Peskov, la responsabilità di eventuali attacchi missilistici in territorio russo “sarà dei paesi che li autorizzano”.

“Le coordinate degli obiettivi saranno infatti fornite dalle autorità militari dei paesi fornitori dei missili”, ha dichiarato, aggiungendo che “a quanto pare l’amministrazione statunitense uscente vuole gettare benzina sul fuoco”.

Attacco russo su Odessa

Il governo statunitense è stato il principale sostenitore di Kiev da quando Putin ha ordinato l’invasione dell’Ucraina, nel febbraio 2022.

La continuità di questo sostegno da parte di Washington è stata messa in discussione dalla vittoria nelle presidenziali di Trump, le cui dichiarazioni in campagna elettorale fanno pensare che voglia costringere l’Ucraina a negoziare una pace in condizioni di estrema debolezza.

Mosca ha avvertito che eventuali negoziati di pace dovranno basarsi sulle “nuove realtà territoriali”.

Intanto, il 18 novembre almeno dieci persone sono morte in un attacco missilistico russo sulla città portuale di Odessa, nel sud dell’Ucraina, hanno annunciato le autorità regionali.

“Il bilancio provvisorio è di dieci morti e 43 feriti”, ha affermato Oleh Kiper, governatore della regione di Odessa.