Il 29 novembre la camera dei comuni britannica ha approvato in prima lettura, dopo un acceso dibattito durato quasi cinque ore, un progetto di legge che autorizza il suicidio assistito per alcuni malati terminali.

Il progetto di legge ha ricevuto 330 voti a favore e 275 contrari.

Kim Leadbeater, la deputata laburista che aveva presentato il progetto di legge, ha affermato prima della votazione che il testo, valido per l’Inghilterra e il Galles, avrebbe dato “scelta, autonomia e dignità ai malati terminali adulti a cui restano meno di sei mesi di vita”.

In base al progetto di legge, i malati terminali dovranno essere in grado di fare una scelta consapevole e di assumere da soli la sostanza che causerà il loro decesso. Due medici e un giudice dovranno inoltre dare il loro consenso.

Il primo ministro britannico Keir Starmer, che non si era espresso in precedenza, ha votato a favore del testo.

Secondo un recente sondaggio di YouGov, circa il 75 per cento degli abitanti dell’Inghilterra e del Galles è favorevole a una legge sul suicidio assistito.

Decine di sostenitori e di oppositori del testo erano presenti il 29 novembre davanti al parlamento.

Dopo la votazione l’ex conduttrice della Bbc Esther Rantzen, malata terminale di cancro, che aveva contribuito a riaccendere il dibattito sul suicidio assistito, si è detta “assolutamente felice”.

L’associazione Care not killing, contraria al suicidio assistito, ha invece espresso in un comunicato “forte delusione”.

La Scozia voterà nel 2025

Attualmente il suicidio assistito è illegale ed è prevista una pena detentiva di 14 anni per l’assistenza o il favoreggiamento.

Il progetto di legge passerà ora in commissione, prima di essere nuovamente sottoposto all’approvazione di entrambi i rami del parlamento britannico.

La Scozia, autonoma in materia di sanità, voterà un suo distinto progetto di legge sul suicidio assistito nel 2025.