Il 14 gennaio l’esercito ucraino ha colpito dei siti energetici e industriali in varie regioni della Russia, usando anche missili di fabbricazione occidentale.

Negli ultimi mesi Kiev ha intensificato gli attacchi aerei contro depositi di carburante, raffinerie e siti militari in Russia per ostacolare la logistica dell’esercito russo.

Gli attacchi del 14 gennaio hanno preso di mira in particolare la repubblica del Tatarstan e le regioni di Saratov e Brjansk.

L’esercito ucraino ha affermato di aver lanciato dei missili contro una fabbrica chimica a Seltso, nella regione di Brjansk, che produce esplosivi per le forze russe.

“La fabbrica produce polvere da sparo, esplosivi e componenti per missili, comprese munizioni per artiglieria, lanciarazzi multipli, aerei e missili da crociera”, hanno precisato gli ucraini.

Secondo il ministero della difesa russo, l’attacco è stato condotto usando sei missili statunitensi Atacms e sei missili britannici Storm Shadow, che sono stati tutti abbattuti.

“I missili hanno colpito la fabbrica e causato un grande incendio”, ha affermato invece una fonte del servizio di sicurezza ucraino Sbu.

La Russia si è impegnata a rispondere a qualunque attacco con missili occidentali in territorio russo, minacciando di colpire il centro di Kiev o di usare il suo nuovo missile ipersonico Oreshnik.

La fonte dell’Sbu ha rivendicato anche gli attacchi a un impianto chimico nella regione di Tula, vicino a Mosca, e contro una raffineria e un deposito di munizioni vicino all’aeroporto di Engels, nella regione di Saratov.

Le autorità della repubblica del Tatarstan hanno riferito di un attacco ucraino con droni alla periferia del capoluogo Kazan, dove “un serbatoio di gas ha preso fuoco”.

Un funzionario ucraino, Andrij Kovalenko, responsabile del centro per la lotta alla disinformazione, un organismo governativo, ha sottolineato su Telegram le “carenze del sistema di difesa antiaerea russo”.

Intanto, l’esercito russo sta proseguendo la sua avanzata nella regione ucraina di Donetsk. Il 14 gennaio ha rivendicato la conquista di due villaggi, Terny e Neskuchne.

In questa fase Mosca e Kiev stanno cercando di rafforzare le loro posizioni in vista dell’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, che si è impegnato a mettere rapidamente fine alla guerra.