Il 15 gennaio Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio di ostaggi, ponendo fine a una guerra di quindici mesi che ha causato decine di migliaia di vittime nel territorio palestinese, ha detto una fonte diplomatica.

Il cessate il fuoco mette fine all’incubo dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza, la maggior parte dei quali è fuggita dalle case nel tentativo di scampare ai combattimenti e ai bombardamenti.

L’accordo, faticosamente negoziato dai mediatori internazionali di Qatar, Stati Uniti ed Egitto e raggiunto pochi giorni prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, prevede uno scambio di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi detenuti da Israele.

“Un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e sul rilascio degli ostaggi è stato raggiunto dopo un incontro tra il primo ministro del Qatar (Mohammed bin Abdelrahmane Al Thani) e i negoziatori di Hamas e, separatamente, con i negoziatori israeliani”, ha detto una fonte vicina ai colloqui.

Nella prima fase, 33 ostaggi dovrebbero essere liberati in cambio di mille palestinesi detenuti da Israele, secondo due fonti vicine ai negoziati. Gli ostaggi verrebbero rilasciati “a gruppi, a partire da bambini e donne”.

La seconda fase prevede il rilascio degli ultimi ostaggi, “soldati e uomini in età militare”, nonché la restituzione dei corpi degli ostaggi morti, secondo il Times of Israel.

Mentre i negoziati progredivano, Israele ha intensificato i suoi attacchi sulla Striscia di Gaza.

Dall’inizio del conflitto una sola tregua di una settimana è stata osservata alla fine di novembre 2023, e da allora i negoziati si sono scontrati con l’intransigenza di entrambe le parti.

Ma i colloqui si sono intensificati in vista del ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, principale alleato di Israele, il 20 gennaio, in un clima di maggiore pressione internazionale sulle parti.

Donald Trump ha recentemente promesso alla regione un “inferno” se gli ostaggi non fossero stati liberati prima del suo ritorno.

Delle 251 persone rapite il 7 ottobre 2023, 94 sono ancora tenute in ostaggio a Gaza, 34 delle quali sono morte secondo l’esercito israeliano.

L’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 ha causato la morte di 1.210 persone da parte israeliana, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio Afp basato su dati ufficiali israeliani.

Almeno 46.707 persone, la maggior parte civili, sono state uccise nella campagna militare di rappresaglia di Israele nella Striscia di Gaza, secondo i dati del ministero della sanità del governo di Hamas, ritenuti affidabili dalle Nazioni Unite.

Secondo l’esercito israeliano, 408 soldati sono stati uccisi nel corso del conflitto.

Le Nazioni Unite hanno stimato che la ricostruzione del territorio, dove più della metà degli edifici sono stati distrutti, richiederà fino a quindici anni e costerà più di 50 miliardi di euro. Le infrastrutture, in particolare la rete di distribuzione dell’acqua, sono state gravemente danneggiate.

Carestia, freddo e disperazione circondano gli insediamenti di fortuna in cui la popolazione si sta rifugiando in massa. La maggior parte dei bambini non va a scuola da oltre un anno. Solo una manciata di ospedali funziona ancora, anche se parzialmente.