Tre ostaggi israeliani, tra cui un franco-israeliano e un americano-israeliano, saranno liberati il 1 febbraio in cambio di novanta prigionieri palestinesi nel quarto scambio dall’entrata in vigore dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas.

I nomi del franco-israeliano Ofer Kalderon, dell’americano-israeliano Keith Siegel e di Yarden Bibas figurano nella lista fornita da Hamas e confermata il 31 gennaio dal Forum delle famiglie degli ostaggi. È ancora incerta la sorte della moglie e dei due figli di Bibas, di due e cinque anni, anche loro rapiti il 7 ottobre 2023. Hamas aveva annunciato la loro morte nel 2023, ma Israele non l’ha mai confermata.

In cambio Israele rilascerà novanta prigionieri palestinesi, nove dei quali condannati all’ergastolo.

Quindici ostaggi e centinaia di prigionieri sono stati liberati dal 19 gennaio, il giorno dell’entrata in vigore della tregua nella Striscia di Gaza.

Il quarto scambio si terrà solo due giorni dopo il terzo, che si è svolto il 30 gennaio in condizioni difficili.

Due donne di 20 e 29 anni e un uomo di 80 anni, oltre a cinque tailandesi, sono arrivati in Israele dopo essere stati consegnati al Comitato internazionale della croce rossa (Cicr) in due distinte operazioni, una condotta da Hamas a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, e una dalla Jihad islamica a Khan Yunis, nel sud.

Mentre la prima si è svolta senza problemi, la seconda è stata lunga e caotica. Gli ostaggi sono stati consegnati al Cicr dopo aver attraversato una folla sovreccitata, accompagnati da combattenti incappucciati e armati.

Le immagini hanno mostrato Arbel Yehud, una civile di 29 anni, terrorizzata dal primo contatto con il mondo esterno dopo 482 giorni di prigionia.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha denunciato “scene scioccanti” e ritardato di qualche ora la liberazione dei prigionieri palestinesi, sbloccandola solo dopo aver ricevuto la garanzia che i prossimi rilasci sarebbero avvenuti in sicurezza.

In un raro intervento pubblico, il Cicr ha chiesto ai gruppi armati palestinesi di “garantire la dignità degli ostaggi durante la loro liberazione”.

La prima fase della tregua, che durerà sei settimane, prevede il rilascio di trentatré ostaggi israeliani in cambio di circa 1.900 prigionieri palestinesi, ma qualche giorno fa Israele ha affermato che otto di questi ostaggi sono morti.

Prevede anche l’aumento degli aiuti umanitari e il ritiro dell’esercito israeliano dalle aree densamente popolate.