Il 20 febbraio l’esercito israeliano ha annunciato di aver ricevuto i corpi di quattro ostaggi, tra cui presumibilmente quelli dei due bambini Bibas e della loro madre, diventati in Israele il simbolo dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Nelle prime ore del mattino alcuni combattenti di Hamas armati e incappucciati hanno esposto quattro bare nere, ciascuna con la foto di uno degli ostaggi israeliani, su un palco allestito a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
Le bare sono state poi trasferite su un veicolo del Comitato internazionale della croce rossa (Cicr), che le ha consegnate all’esercito israeliano.
“I corpi degli ostaggi sono stati consegnati all’interno della Striscia di Gaza a rappresentanti dell’esercito e dello Shin Bet”, il servizio di sicurezza interno israeliano, si legge in un comunicato militare.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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Hamas aveva annunciato la restituzione dei corpi di Ariel e Kfir Bibas, che il giorno del rapimento avevano rispettivamente quattro anni e otto mesi e mezzo, della loro madre Shiri Bibas e di Oded Lifshitz, che il giorno del rapimento aveva 83 anni.
I corpi sono stati restituiti in cambio del rilascio, previsto per il 22 febbraio, di un numero imprecisato di palestinesi detenuti da Israele, in conformità con l’accordo di tregua nella Striscia di Gaza entrato in vigore il 19 gennaio.
“Il 20 febbraio sarà un giorno molto difficile per Israele, un giorno terribile, un giorno di lutto”, aveva dichiarato il 19 febbraio il primo ministro Benjamin Netanyahu.
La famiglia Bibas ha chiesto in un comunicato di “evitare gli elogi funebri per i loro cari prima dell’identificazione definitiva”.
Nel novembre 2023 Hamas aveva affermato che Shiri Bibas e i figli erano morti in un bombardamento israeliano, ma Israele non aveva mai confermato.
L’intera famiglia era stata rapita durante l’attacco del 7 ottobre contro il kibbutz Nir Oz, nel sud d’Israele.
Il padre dei due bambini, Yarden Bibas, 35 anni, è stato rilasciato il 1 febbraio.
Finora, nell’ambito della prima fase della tregua, sono stati liberati diciannove ostaggi israeliani e 1.100 prigionieri palestinesi.
Il 22 febbraio è prevista la liberazione di altri sei ostaggi israeliani.
Il 19 febbraio Hamas ha affermato di essere disponibile a rilasciare tutti gli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza “in una volta sola” durante la seconda fase della tregua, che dovrebbe cominciare il 2 marzo.
I negoziati indiretti per questa seconda fase, che dovrebbe mettere fine definitivamente alla guerra, sono però attualmente sospesi, con Hamas e Israele che si accusano reciprocamente di violazioni della tregua.