Il 20 febbraio l’amministrazione Trump ha ridotto la durata della protezione concessa dal suo predecessore Joe Biden a circa 520mila haitiani negli Stati Uniti, fissando la nuova scadenza ad agosto.

Lo “status di protezione temporanea” (Tps) era stato prorogato nel giugno scorso di diciotto mesi, fino al febbraio 2026.

La protezione è concessa a cittadini stranieri la cui sicurezza non può essere garantita in caso di espulsione verso i loro paesi a causa di conflitti, disastri naturali o altri motivi eccezionali. Non prevede la possibilità di chiedere la cittadinanza statunitense.

In un comunicato stampa, il dipartimento della sicurezza interna ha affermato che la protezione degli haitiani sarà revocata il 3 agosto 2025, “salvo proroghe”. Secondo le stime, 520.694 haitiani avevano diritto alla protezione nel 2024, contro i 57mila del 2011.

“La proroga decisa da Biden era più lunga del necessario”, ha dichiarato una portavoce nel comunicato. “Il presidente Trump e io vogliamo ridare al Tps il suo significato originario, che è di misura temporanea”, ha affermato invece la segretaria alla sicurezza interna Kristi Noem.

Durante la campagna elettorale Trump si era impegnato a lanciare “il più grande piano di espulsioni di massa nella storia degli Stati Uniti”. Aveva anche rilanciato delle notizie false secondo cui gli immigrati haitiani mangiavano cani e gatti nell’Ohio.

Alla fine di gennaio il dipartimento della sicurezza interna aveva già revocato una proroga del Tps di cui beneficiavano più di 600mila venezuelani.

“L’amministrazione Trump sta destabilizzando mezzo milione di haitiani che hanno costruito la loro vita qui, e anche le aziende e le famiglie che fanno affidamento su di loro”, ha dichiarato Beatriz Lopez, codirettrice di The immigration hub, un’organizzazione per la difesa dei migranti.

Haiti, devastata da un terremoto nel 2010, soffre da decenni di una cronica instabilità politica. Negli ultimi anni la situazione si è aggravata a causa delle violenze delle bande criminali, che controllano il 75 per cento della capitale Port-au-Prince.

Secondo le Nazioni Unite, le violenze hanno causato la morte di almeno 5.601 persone nel 2024.