Sospettato di aver beneficiato di interferenze russe durante le elezioni presidenziali del novembre scorso, che sono state annullate, il candidato di estrema Călin Georgescu, arrivato a sorpresa in testa al primo turno, è stato incriminato e posto sotto controllo giudiziario il 26 febbraio.
“Il procuratore ha ordinato di avviare un procedimento penale contro di lui per false dichiarazioni sul finanziamento della sua campagna elettorale e sul suo patrimonio, oltre che per altre accuse”, ha annunciato la procura.
Mentre i suoi sostenitori si sono riuniti per protestare davanti alla procura, gridando “Georgescu presidente”, la polizia ha effettuato una serie di perquisizioni in tutto il paese.
Georgescu era stato arrestato e portato in procura la mattina del 26 febbraio.
In base al comunicato della procura, dovrà difendersi da varie accuse, tra cui istigazione a commettere atti anticostituzionali, comunicazione di false informazioni, organizzazione di un gruppo razzista e apologia di crimini di guerra.
Secondo Georgescu, 62 anni, si tratta di “accuse fantasiose” il cui obiettivo è giustificare l’annullamento delle presidenziali e impedirgli di partecipare al nuovo scrutinio, previsto a maggio.
Lasciando la procura in serata, ha denunciato un “sistema corrotto fino al midollo”, aggiungendo che le accuse contro di lui “sono state concordate con Bruxelles”. Ha inoltre detto di contare sul sostegno degli Stati Uniti.
Sottoposto a controllo giudiziario, Georgescu non potrà lasciare la Romania, usare i social network e portare armi, e dovrà presentarsi regolarmente alla polizia.
La difesa di Elon Musk
Elon Musk, stretto alleato del presidente statunitense Donald Trump, ha affermato sul social network X, di cui è proprietario, che “la persona che ha ricevuto più voti alle elezioni è stata appena arrestata”, denunciando “un’assurdità”. Nelle ultime settimane aveva più volte preso posizione a favore di Georgescu.
Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu ha dichiarato che “la procura ha il dovere di presentare all’opinione pubblica prove estremamente solide, dal momento che è implicato un candidato alle presidenziali”.
George Simion, un altro candidato di estrema destra alle presidenziali, ha invitato i romeni “a non restare inerti di fronte a questo tentativo di colpo di stato”.
Poco conosciuto fino a poche settimane prima del voto, Georgescu era arrivato in testa a sorpresa nel primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre con circa il 23 per cento dei voti.
Pochi giorni dopo la corte costituzionale aveva annullato le elezioni in seguito alla declassificazione di alcuni documenti dei servizi di sicurezza romeni che descrivevano nel dettaglio presunte interferenze russe, soprattutto sui social network.