Il 27 marzo sei persone sono morte nel naufragio di un sottomarino che trasportava decine di turisti russi al largo di Hurghada, lungo la costa egiziana del mar Rosso.
Le principali agenzie di stampa russe, in contatto con il console Viktor Voropaev, hanno confermato il decesso di cinque turisti russi.
In precedenza il consolato russo a Hurghada aveva affermato che a bordo del sottomarino c’erano “45 turisti russi, tra cui alcuni minorenni, che partecipavano a un’escursione subacquea per osservare la barriera corallina”. Il sottomarino ha però fatto naufragio “a circa un chilometro dalla riva”.
“In base alle prime informazioni, la maggior parte delle persone a bordo è stata soccorsa e trasferita nei rispettivi hotel o negli ospedali di Hurghada”, aveva aggiunto.
Iscriviti a Mediorientale |
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Mediorientale
|
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
Secondo il settimanale egiziano Akhbar el Yom, il bilancio è di sei morti e 29 sopravvissuti, nove dei quali feriti.
Una fonte dei servizi di emergenza egiziani, citata dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, ha riferito della morte di “cinque stranieri e un egiziano”.
Secondo il sito di Sindbad Submarines, l’azienda che gestiva il sottomarino, il mezzo poteva trasportare 44 passeggeri e arrivare a venticinque metri di profondità.
Le autorità egiziane hanno aperto un’inchiesta per stabilire le cause dell’incidente.
Nove milioni di passeggeri
Hurghada, che si trova circa 460 chilometri a sudest del Cairo, è una delle principali destinazioni turistiche egiziane.
Nel 2024 il suo aeroporto ha accolto più di nove milioni di passeggeri.