Il 28 marzo in Groenlandia, territorio autonomo del regno di Danimarca che il presidente statunitense Donald Trump vorrebbe annettere, è stato raggiunto un accordo per una coalizione di governo, il cui obiettivo principale è “resistere alle pressioni esterne”. L’accordo è stato annunciato nel giorno della visita sull’isola del vicepresidente statunitense JD Vance.
“La coalizione riunisce partiti che rappresentano il 75 per cento della popolazione della Groenlandia”, ha dichiarato il nuovo primo ministro Jens-Frederik Nielsen, leader della formazione di centrodestra dei Democratici. Il premier uscente Múte Egede, leader di Inuit ataqatigiit (Ia, ambientalisti di sinistra), ha assunto l’incarico di ministro delle finanze.
“È molto importante aver messo da parte le nostre divergenze, perché solo così potremo resistere alle pressioni esterne”, ha aggiunto, con un chiaro riferimento all’amministrazione Trump.
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Vance, accompagnato da alti funzionari dell’amministrazione Trump, è atteso il 28 marzo alla base aerea statunitense di Pituffik, sulla costa nordoccidentale della Groenlandia, circa 1.500 chilometri a nord della capitale Nuuk.
“C’è bisogno di unità e stabilità in un momento in cui forze esterne cercano d’interferire con il normale sviluppo della nostra nazione”, si legge nel programma della coalizione, reso pubblico dai mezzi d’informazione locali.
“Per quanto riguarda l’indipendenza dalla Danimarca, bisogna procedere con molta cautela”, afferma il documento.
Il partito nazionalista Naleraq, arrivato secondo nelle elezioni legislative dell’11 marzo, non farà invece parte della coalizione di governo. Si tratta della formazione che chiede con più insistenza di recidere in tempi rapidi gli ultimi legami con Copenaghen.
In Groenlandia la visita di Vance è considerata una provocazione, anche perché il 26 marzo Trump ha ribadito di volersi impadronire dell’isola per garantire la sicurezza degli Stati Uniti. “Ne abbiamo bisogno”, ha dichiarato.
I governi di Groenlandia e Danimarca, sostenuti dall’Unione europea, hanno reagito con forza.
La premier danese Mette Frederiksen ha denunciato “le pressioni inaccettabili esercitate dagli Stati Uniti”, riferendosi sia alle dichiarazioni di Trump sia alla visita senza invito della delegazione statunitense.
Alla fine i funzionari di Washington si limiteranno a visitare la base di Pituffik.
L’aereo con a bordo Vance e la moglie Usha, accompagnati dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e dal ministro dell’energia Chris Wright, è decollato da Washington alle 6 del mattino ora locale.
Ufficialmente l’obiettivo della visita è “discutere di questioni relative alla sicurezza dell’Artico e incontrare i militari statunitensi”.