In base a un accordo bilaterale visionato il 10 aprile dall’Afp, il governo panamense ha autorizzato la presenza di truppe statunitensi intorno al canale di Panamá, ma senza la possibilità di avere basi militari permanenti.

La presenza dei soldati statunitensi è una questione delicata a Panamá: prima di cedere definitivamente il canale, nel 1999, gli Stati Uniti disponevano di un’enclave con delle basi militari.

“L’esercito statunitense e i suoi collaboratori privati potranno usare i siti autorizzati, le infrastrutture e le aree designate per esercitazioni e attività di addestramento e umanitarie”, si legge nel testo dell’accordo, firmato dal segretario alla difesa statunitense Pete Hegseth, che in settimana ha effettuato una visita a Panamá, e dal ministro della difesa panamense Frank Abrego.

L’accordo, che ha una durata di tre anni ed è rinnovabile, precisa che le aree designate resteranno di proprietà dello stato panamense e saranno destinate a un “uso congiunto”.

L’amministrazione Trump considera il canale di Panamá fondamentale dal punto di vista strategico, soprattutto in funzione anticinese, dopo che negli ultimi anni Pechino ha aumentato la sua influenza in America Centrale.

Il presidente Donald Trump ha affermato più volte di voler riprendere il controllo del canale, la cui costruzione è stata completata dagli Stati Uniti nel 1914. Il canale è stato poi restituito al paese centroamericano nel 1999, in base a un accordo firmato dal presidente democratico Jimmy Carter nel 1977.

“Abbiamo firmato degli accordi storici e ci stiamo riprendendo il controllo del canale. La Cina aveva troppa influenza”, ha dichiarato il 10 aprile Hegseth durante una riunione di governo, secondo l’account della Casa Bianca sul social network X.

Gli Stati Uniti conducono da tempo delle esercitazioni militari a Panamá, ma la presenza a lungo termine delle forze statunitensi potrebbe mettere in difficoltà il presidente panamense José Raúl Mulino (centrodestra), secondo alcuni politologi.

Mulino, in visita in Perù, ha rivelato che gli Stati Uniti gli avevano chiesto basi militari e cessioni territoriali, cose che lui ha rifiutato.

“Volete una rivolta nel paese?”, ha detto di aver risposto a Hegseth. “Il canale è e resterà panamense”.

Il governo panamense ha anche accusato Washington di aver eliminato un riferimento alla “sovranità inalienabile di Panamá sul canale” nella versione in inglese di un comunicato congiunto.