Le tensioni tra israeliani e palestinesi sono peggiorate negli ultimi giorni a Hebron, in Cisgiordania. Nella città che ospita la tomba dei patriarchi, luogo sacro sia per gli ebrei sia per i musulmani, è stato rafforzato il presidio militare dopo che sono aumentate le tensioni tra le famiglie palestinesi e gli ultraortodossi israeliani che vivono nella città vecchia. La situazione è deteriorata dopo che in città, martedì sera, un soldato israeliano è rimasto leggermente ferito da due giovani palestinesi armati di coltello e un altro militare ha sparato agli aggressori, uccidendoli entrambi. Dopo l’episodio sono scoppiate le proteste dei palestinesi contro le forze di sicurezza israeliane.

Il clima di tensione in Medio Oriente è cominciato a peggiorare all’inizio di settembre, quando il ministro della difesa israeliano Moshe Yaalon ha firmato un decreto per bandire alcuni movimenti palestinesi dalla Spianata delle moschee di Gerusalemme. Gli episodi di violenza si sono moltiplicati dopo che, il 1 ottobre, una coppia di ebrei ultraortodossi è stata uccisa mentre viaggiava in auto con i tre figli nel nord della Cisgiordania.

In un comunicato del 22 ottobre, l’ong Medici senza frontiere ha denunciato che, dall’inizio del mese, il numero dei pazienti assistiti a Hebron, che è la più grande città della Cisgiordania, si è moltiplicato di cinque volte rispetto ai periodi di regolare attività. Oggi a Vienna si riunisce il Quartetto per il Medio Oriente con il segretario di stato statunitense John Kerry, il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov e l’alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini.

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