Tal e Amir sono israeliani e dopo molti anni di convivenza decidono di provare ad avere un figlio. La scienza glielo consentirebbe, la legge no: in Israele la maternità surrogata è vietata per le coppie omosessuali. Ma Tal e Amir decidono di andare fino in fondo e di intraprendere un lungo viaggio fino in Nepal, divisi tra scelte etiche e desiderio di diventare genitori. Alla fine troveranno una strada nell’intreccio di complicate leggi internazionali che spesso sostengono il business illegale della procreazione.
Che cosa ascoltare. Israel Story è un podcast (ovvero un programma radiofonico che nasce online) di storie legate ad Israele. L’episodio Birthstory è in collaborazione con il famoso programma statunitense Radiolab, ed è interessante sentire come modi diversi di costruire una storia abbiamo trovato una forma comune di narrazione. Un altro elemento interessante è come una storia che si sviluppa facendo il giro di mezzo mondo (Israele, Ucraina, India, Stati Uniti) riesca ad essere raccontata con registrazione sul campo, grazie alla collaborazione di giornalisti locali, senza cedere alla tentazione di una telefonata o di un racconto riportato. Quando la storia arriva in Nepal nei giorni del terremoto del 2015, si può sentire uno di quei momenti in cui la radio dà il meglio di sé.
Cosa fare mentre si ascolta. L’inglese di Birthstory si capisce facilmente, perché i protagonisti lo parlano come seconda lingua. Il podcast dura 65 minuti, l’ideale per accompagnare un’ora di camminata o corsa o palestra senza doversi fermare per cambiare ascolto. A metà racconto, quando si scopre come la natura ha deciso di ricompensare Tal e Amir, vi ritroverete a sorridere pensando a quanto è potente il desiderio di diventare genitori, e quanto sia debole, in confronto, lo sbraitare primitivo di qualche migliaio di persone che si ritrovano alle manifestazioni che si oppongono alla libertà di adozione e procreazione.
Momento migliore. “Cheap white eggs - that’s quite a phrase!”
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