
La catena tedesca di discount Aldi ha deciso di ritirare dai suoi scaffali la carne a basso costo, scrive Die Zeit. O almeno, osserva il settimanale, questa è la promessa che ha fatto annunciando che entro il 2030 venderà solo carne di maiale, vitello e pollo proveniente da animali allevati all’aria aperta, in spazi sufficientemente ampi e nutriti in modo sano. La decisione potrebbe scatenare “cambiamenti radicali” nel mercato della carne in Germania, dove l’87 per cento dei prodotti non insaccati arriva da allevamenti intensivi. Secondo Achim Spiller, economista dell’università di Göttingen, è un obiettivo troppo ambizioso, visto che bisognerà ristrutturare profondamente gli allevamenti, fatto che non dipende solo dalla volontà delle aziende ma anche dalla riforma di numerosi regolamenti. “La sfida più imponente è quella della carne di maiale, il comparto più redditizio e sviluppato, che in Germania rappresenta il 60 per cento dei consumi di carne”. Ma la scelta della Aldi è legata anche al cambiamento delle abitudini dei tedeschi, che collegano ormai la carne ai problemi di salute e al clima. Secondo uno studio condotto su persone tra i 15 e i 29 anni, in Germania è in aumento il numero di vegani e vegetariani rispetto al resto della popolazione: il 12 per cento degli intervistati ha dichiarato di non mangiare carne. Il 40 per cento sta pensando di smettere e comunque l’83 per cento pensa che gli animali dovrebbero essere allevati in condizioni più sane, anche a costo di aumentare il prezzo della carne. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1417 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati