13 luglio 2019 Il lago Shasta, il più grande bacino artificiale della California, è stato creato nel 1948. Dal 2019 il livello dell’acqua è sceso di 32 metri a causa della siccità e delle alte temperature. -
13 luglio 2019 Il lago Shasta, il più grande bacino artificiale della California, è stato creato nel 1948. Dal 2019 il livello dell’acqua è sceso di 32 metri a causa della siccità e delle alte temperature.
16 giugno 2021 - earthobservatory/NASA
16 giugno 2021 (earthobservatory/NASA)

◆ Ad appena quattro anni dalla fine di una grave siccità pluriennale, la California registra nuovamente condizioni di aridità paragonabili a quelle del 1976-1977. Lo dimostrano queste immagini del lago Shasta, un bacino artificiale che si è formato nel 1948 dopo la costruzione di una diga sul fiume Sacramento. Sono state scattate entrambe dal satellite Landsat 8 della Nasa, la prima nel luglio 2019, in un anno di piogge regolari, e la seconda il mese scorso. Le rive di colore chiaro visibili nell’immagine più recente sono i fondali rimasti scoperti a causa della riduzione del livello dell’acqua.

Il lago Shasta è il più grande bacino artificiale della California, e il terzo bacino idrico dello stato dopo il lago Tahoe e il lago Salton. Situato a nord di Redding, è molto importante per l’irrigazione dei terreni agricoli della Central valley, nella parte nord della California. Negli ultimi due anni, però, il livello dell’acqua è sceso di 32 metri, e oggi il lago è appena al 41 per cento della sua capacità.

La riduzione dell’acqua nel lago Shasta e in altri bacini della California è legata alle alte temperature degli ultimi mesi e soprattutto a precipitazioni dal 50 al 65 per cento inferiori alla media. La situazione è aggravata dalla scarsità di acqua di disgelo proveniente dalla catena montuosa della Sierra Nevada: nell’inverno 2020 ha nevicato meno del solito e il manto si è sciolto rapidamente in primavera. Le autorità della California hanno proclamato un’allerta siccità in 41 delle 58 contee dello stato e hanno chiesto agli abitanti di non sprecare l’acqua. In alcune aree sono state ridotte le forniture idriche alle città e agli agricoltori.–Michael Carlowicz (Nasa)

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Questo articolo è uscito sul numero 1418 di Internazionale, a pagina 131. Compra questo numero | Abbonati