I Low sono stati una band singolare fin dall’inizio. Erano una coppia di mormoni praticanti e facevano musica calma e lenta in piena epoca grunge. Poi, a 25 anni dall’esordio, sono diventati ancora più singolari. Nell’album Double negative, prodotto da Bj Burton, hanno spinto al massimo strumenti tipici del pop come la manipolazione digitale per applicarli al rock. Il risultato non suonava come nient’altro in giro. Anche i testi erano perfetti per rappresentare la crisi degli Stati Uniti dopo l’elezione di Donald Trump. Il successo di Double negative non è stato semplice da gestire per la band. Dopo che hai spinto tutto al limite, la domanda su dove andrai diventa urgente. Per fortuna Hey what dà la risposta giusta, perfezionando il suono del suo predecessore e lavorando ancora di più sull’armonizzazione tra le voci di Alan Sparhawk e Mimi Parker. La musica dei Low ti fa venire il capogiro, e ti fa pensare: “Da dove viene questa roba?”. Un po’ come facevano i My Bloody Valentine.
Alexis Petridis,
The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati