Sette amici – tre coppie e un divorziato – s’incontrano a cena. Tra loro c’è una psichiatra che propone un gioco: ognuno metterà sul tavolo il telefono e quando riceverà una chiamata, un messaggio o un’email dovrà rispondere o leggere il messaggio ad alta voce. Tutti accettano, dicendo di non avere nulla da nascondere.
L’espediente, alla base di Perfetti sconosciuti, film italiano del 2016 diretto da Paolo Genovese, scatena inevitabilmente il caos, rivelando tradimenti, una gravidanza inattesa e un’omosessualità nascosta. La pellicola ha incassato più di trenta milioni di euro nel mondo e la sceneggiatura ha vinto un premio al Tribeca film festival. Da allora è stata adattata in più di venti paesi, raggiungendo probabilmente il più alto numero di remake della storia. Sicuramente il più alto per un’opera recente. La versione islandese è uscita nelle sale il 6 gennaio, mentre quella danese dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.
Perché è così allettante realizzare un adattamento di Perfetti sconosciuti? Innanzitutto per la struttura semplice della trama, che permette agli autori d’inserire sfumature culturali, spiega Annette Insdorf della Columbia university, negli Stati Uniti. Gli italiani cenano gustando un piatto di gnocchi, mentre gli islandesi mangiano carne di cervo. Gli ospiti francesi portano una bottiglia di vino, mentre i “colleghi” sudcoreani offrono salviette di carta, simbolo di buona fortuna.
Nelle diverse versioni del film emergono anche le caratteristiche sociali. Nel remake in lingua araba, ambientato a Beirut e inserito nel catalogo di Netflix nel 2022, uno dei personaggi è una casalinga che sta crescendo un figlio con l’aiuto di un familiare che vive con loro. Anche nel film italiano c’è un parente che vive a casa di una dei protagonisti, ma in questo caso la donna ha un lavoro. Nella versione islandese, invece, è un padre a occuparsi del figlio, e non c’è alcun riferimento alla famiglia allargata. Nell’originale italiano parte della trama è dedicata alla reazione bigotta di uno degli amici davanti alla notizia dell’omosessualità di uno di loro. Un dialogo di questo tipo sarebbe stato datato in Danimarca, dove i rapporti tra persone dello stesso sesso sono ampiamente accettati. Così nella versione danese il personaggio omosessuale, una donna, si nasconde solo perché è sposata con un uomo.
L’assenza di Hollywood
Eppure il tema centrale di Perfetti sconosciuti, la dipendenza dalla tecnologia e il valore della privacy, supera tutte le differenze culturali, almeno nel mondo ricco. Nei film in lingua italiana, sudcoreana e araba i personaggi spettegolano su un amico in comune il cui tradimento è stato scoperto dalla moglie quando ha spulciato il suo telefono.
Forse Perfetti sconosciuti è così invitante per i produttori perché realizzarlo costa poco: gran parte delle riprese si svolge in una sola stanza. Il progetto ha attirato l’interesse di attori famosi, grazie al fatto che la storia si basa molto sul carattere dei personaggi.
Nella lista degli adattamenti spicca l’assenza di Hollywood, che realizza spesso remake di film stranieri. Ma di Perfetti sconosciuti non esiste ancora una versione in inglese. La società di produzione di Harvey Weinstein ha comprato i diritti per il film nel 2017. Nel 2019 l’attrice e produttrice Issa Rae ha annunciato che avrebbe realizzato un adattamento per il pubblico statunitense, ma da allora non se n’è saputo più molto. Hollywood ha lasciato un buco nel mercato che è stato riempito in fretta dagli autori internazionali. ◆ as
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1494 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati