I ministri degli esteri dei paesi arabi riuniti al Cairo, in Egitto, il 7 maggio hanno deciso di reintegrare nella Lega araba la Siria, espulsa nel 2011 a causa della repressione delle proteste pacifiche. Al Quds al Arabi spiega che le condizioni poste a Damasco sono state principalmente due: fermare la produzione e il contrabbando del captagon, una potente anfetamina, e garantire un ritorno in sicurezza dei profughi. Ma i paesi arabi “dovrebbero limitare le loro aspettative sulla possibilità che il regime siriano possa davvero cambiare”, avverte il quotidiano. Secondo The New Arab la decisione della Lega araba è stata determinata da “un’evoluzione nella politica estera dell’Arabia Saudita”. L’approccio aggressivo attuato in passato è stato un fallimento e ora Riyadh cerca di stabilire relazioni più cordiali con i suoi vicini, a partire dall’Iran, anche se il suo vero obiettivo, come degli altri leader regionali, è consolidare una forma di “stabilità autoritaria” in Medio Oriente. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1511 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati