La Banca mondiale ha sospeso l’8 agosto i nuovi prestiti all’Uganda. Alla fine di maggio nel paese era entrata in vigore una legge molto dura contro l’omosessualità, che in casi estremi prevede l’ergastolo e la pena di morte. La norma contrasta con i valori della banca. Quartz Africa fa notare, però, che l’istituto continua ad avere rapporti con 61 paesi dove l’omosessualità è un reato, sei dei quali (Arabia Saudita, Nigeria, Mauritania, Iran, Brunei e Yemen) prevedono come pena l’esecuzione capitale.
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Questo articolo è uscito sul numero 1525 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati