Il 3 settembre il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato duri provvedimenti contro gli eritrei che il giorno prima hanno partecipato ai disordini a Tel Aviv ( nella foto ), compresa l’espulsione di mille di loro. Gli scontri sono scoppiati durante una manifestazione organizzata dall’ambasciata eritrea per celebrare il trentesimo anniversario dell’indipendenza del paese. Alcuni richiedenti asilo, fuggiti dal regime di Isaias Afewerki, hanno cercato di sabotare l’evento e in seguito all’intervento della polizia la situazione è degenerata. Circa 150 persone sono rimaste ferite. Il Jerusalem Post riferisce che, secondo alcune organizzazioni per la difesa dei diritti dei migranti, la polizia ha fatto un uso eccessivo della forza e “questo sanguinoso fallimento poteva e doveva essere evitato”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1528 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati