Il 20 novembre, tramite un lungo comunicato, il governo autoritario del leader sandinista Daniel Ortega e della moglie Rosario Murillo ( nella foto) ha reso definitivo il ritiro del Nicaragua dall’Organizzazione degli stati americani (Oea), perché la considera “uno strumento d’intervento del governo unipolare ed egemone degli Stati Uniti”. Il sito indipendente Divergentes sottolinea che dalla primavera del 2018, quando scoppiò la crisi sociale e politica nel paese centroamericano, l’Oea ha approvato diciotto documenti di condanna della deriva autoritaria del governo Ortega. Eppure nessuno di questi testi è riuscito a spingere Managua a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali. Il Nicaragua aveva annunciato la volontà di ritirarsi dall’Oea nel novembre 2021, dopo che l’organismo aveva definito illegittime le elezioni presidenziali vinte da Daniel Ortega, che governa ininterrottamente dal 2006.
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Questo articolo è uscito sul numero 1539 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati