Il 18 febbraio durante un summit dell’Unione africana ad Addis Abeba, in Etiopia, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha affermato che “quella in corso nella Striscia di Gaza non è una guerra ma un genocidio”. Lula poi ha paragonato l’offensiva israeliana contro il popolo palestinese a Gaza allo sterminio degli ebrei durante il nazismo. Queste parole hanno aperto una crisi diplomatica tra i due paesi: il ministro degli esteri israeliano, Israël Katzha, ha dichiarato Lula persona non grata in Israele fino a quando non si scuserà ufficialmente. In risposta il suo collega brasiliano, Mauro Vieira, ha convocato il 19 febbraio l’ambasciatore israeliano in Brasile. Nell’editoriale la Folha de S.Paulo scrive che “la banalizzazione di temi come il genocidio e l’Olocausto non dovrebbe far parte del repertorio di un capo di stato”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1551 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati