Questa raccolta di sessanta racconti è il primo lavoro di narrativa in dieci anni del canadese Douglas Coupland (famoso per il suo esordio del 1991 Generazione X). Anche se sto ancora cercando di capire in che senso possano “rivoluzionarmi il cervello”, so che sono sessanta micro-trame più o meno legate tra loro che formano una sorta di affresco unitario degli aspetti più curiosi del nostro mondo iperconnesso e ipertecnologizzato. Ognuna di queste storie apre e chiude un semplice e brevissimo arco narrativo in cui si svela un personaggio. Alcuni di loro parlano in prima persona e si rivolgono direttamente al lettore, un buon trucco retorico per coinvolgerci nel loro pensiero. Oxy, per esempio, si apre con questa domanda memorabile: “Avete mai provato a commissionare un omicidio? Siate sinceri”. E Nike pone un’altra domanda inquietante: “Siate onesti: vi è mai capitato di desiderare di trovare un cadavere sulla battigia passeggiando su una spiaggia?”. Coup-land ha talento per gli incipit. Ed è talmente bravo a creare personaggi da farci dimenticare che si tratta di finzione, da farci credere che siano persone vere che pensano, parlano e agiscono in un mondo pervaso dalla tecnologia. Ognuna di queste micro-trame ha una sua dimensione che ci permette di attaccarci brevemente ai personaggi, in certi casi di sviluppare con loro una certa empatia. Ma mai troppa perché la loro caratteristica è la fuggevolezza.
Peter Babiak, The British Columbia Review

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Questo articolo è uscito sul numero 1591 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati