In questo romanzo facciamo la conoscenza di Benjamin Glass, 18 anni. Vive con la nonna in una roulotte in riva al mare ma la nonna è in ospedale. Benjamin lavora in un supermercato e soffre di misofobia, una paura dei germi che si traduce in quello che sembra un disturbo ossessivo-compulsivo. Camille, la sua responsabile, lo segue e lo incoraggia a provare tutte le emozioni che il mondo ha da offrire. Un giorno Benjamin fa una passeggiata sulla spiaggia per andare a vedere una balena morta che si era arenata. Un bellissimo cane molto magro e dal pelo striato sta leccando il cetaceo. Benjamin non riesce a toccare quel cane ma sente con lui una sorta di connessione: è solo, forse è stato abbandonato, forse tra di loro c’è una strana somiglianza. Secondo la medaglietta il nome del cane è The mighty Gary ed è un animale silenzioso che dice tutto con gli occhi, con quelle goccioline d’acqua intrappolate nei baffi e con quel suo modo di affidarsi subito a Benjamin. La relazione che si crea tra cane e umano è meravigliosa: Gary consente a Benjamin di capire tantissime cose che prima per lui non avevano alcun senso. I comprimari, soprattutto Camille, sono complessi e meravigliosamente reali nelle loro eccentricità. Dog è una storia semplice solo in apparenza, calda e divertente.
Louise Ward, The New Zealand Herald

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Questo articolo è uscito sul numero 1597 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati