È impossibile ascoltare questo album di Edwyn Collins senza ricordare cosa gli è successo vent’anni fa. Pilastro della scena musicale scozzese, prima con la sua band, gli Orange Juice, poi, nel 1994, con la hit mondiale A girl like you, nel 2005 è stato colpito da una doppia emorragia cerebrale, a cui è seguita una convalescenza estenuante. A quel punto però non si è semplicemente messo a sedere per godersi la vita, ma ha fatto dieci dischi che sono toccanti messaggi di speranza. Nation shall speak unto nation non fa eccezione. È una raccolta di pezzi piacevolissimi che parlano di comunicazione, vecchiaia e lezioni che la vita può insegnarti. La voce è ancora ricca come sempre e si adatta a queste canzoni come il più comodo dei maglioni. Knowledge, la traccia di apertura, è adorabile e piena di sentimento. Ma Collins non si è completamente ammorbidito: The heart is a foolish little thing è spavaldamente muscolosa. Sono i pezzi riflessivi a colpire più forte, come The Bridge hotel, ballata meravigliosamente malinconica su un’accogliente locanda scozzese. Collins dice che il suo prossimo tour sarà l’ultimo, ma speriamo che continuerà a regalarci altri lavori belli come questo.
John Murphy, Music OHM

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Questo articolo è uscito sul numero 1607 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati