Stiamo per cominciare la ricerca di una tata per nostro figlio di due anni e vorremmo sapere se hai qualche consiglio o dritta a cui forse non abbiamo pensato. –Michele, Lucia e Mattia
L’unico consiglio che vorrei darvi è di affrontare questa ricerca con una mente aperta e cercare d’individuare caratteristiche normalmente considerate atipiche per una tata, che magari invece fanno al caso vostro. Anni fa avevo letto su un quotidiano statunitense che tra le mamme single e quelle lesbiche di Manhattan spopolava la figura del manny , un neologismo formato da man e nanny , uomo e tata. In effetti, nelle famiglie dove non ci sono figure genitoriali maschili, il fatto che a prendersi cura di una bambino o una bambina sia un ragazzo può diventare l’occasione di offrire un modello di riferimento diverso da quello femminile. Oggi basta digitare mannies su un motore di ricerca per trovare migliaia di offerte in tutti gli Stati Uniti di ragazzi atletici pronti a prendersi cura dei bambini e portarli a giocare nel parco. Questo è un esempio di esigenze particolari, ma ne posso portare anche un altro, personale: quando si è trattato di scegliere una tata che ci aiutasse con le nostre figlie gemelle, io e il mio ex marito abbiamo scelto una giovane amica giapponese. E questo perché all’epoca io studiavo giapponese e avere Ruriko per casa è stato divertente e molto istruttivo. Insomma, andate oltre i preconcetti sulle tate e mettetevi alla ricerca di qualcuno che risponda alle vostre esigenze e che magari possa anche arricchire in qualche modo il vostro contesto familiare.
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Questo articolo è uscito sul numero 1599 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati