Ci vogliono determinazione e disciplina per diventare un buon pugile professionista. E sono necessarie le stesse qualità per scrivere un libro immediato, forte e insinuante come questo debutto ambientato nel mondo del pugilato femminile. Le giovani protagoniste hanno guidato a lungo per essere a Reno, al campionato under 18. Alcune hanno dormito in auto. Il romanzo segue otto di loro, gara dopo gara, in capitoli divisi in brevi sezioni. Il diagramma degli incontri di un torneo, se girato, può sembrare un albero geneaolgico, anche se le atlete non sono imparentate tra di loro. A volte sono ancora delle bambine, ma l’autrice riesce a evidenziare cosa le avvicina. Poche ragazze vengono da famiglie unite, almeno alcune di loro erano il genere di bambine “che per i compagni non meritavano di vivere”. Hanno tutte qualcosa da dimostrare. Uno dei punti di forza di questo romanzo è che non si chiede mai chi vince o chi perde, non è una narrazione alla Rocky: il dramma c’è ma è tutto interiore. L’impatto di questa storia è duro e rimane nel tempo, come un pugno bene assestato sulla spalla.
Dwight Garner, The New York Times
È bastato che un amico le mandasse un articolo del Guardian sull’incredibile storia del Ritratto di signora di Gustav Klimt perché l’immaginazione romanzesca di Camille de Peretti si mettesse in moto. Il quadro fu dipinto nel 1910, comprato da un anonimo collezionista e ritoccato dal pittore viennese un anno prima della sua morte. Fu poi rubato nel 1997 prima di ricomparire, avvolto in un sacco dell’immondizia, nella bocca dell’impianto di aerazione del museo Ricci Oddi di Piacenza a cui apparteneva. Della modella che posò per Klimt non si sa nulla. Con una struttura vertiginosa, fatta di piani temporali diversi, l’autrice inventa la vita di una donna che decide di chiamare Martha, una madre single costretta a lavorare in fabbrica per mantenere il figlio prima di ammalarsi e morire di febbre spagnola. Il romanzo parla di lei e dei suoi discendenti. Ed è proprio grazie a uno di loro, un avvocato di New York e figlio illegittimo che somiglia straordinariamente alla giovane del ritratto, che il mistero viene svelato. Attraverso rivelazioni e colpi di scena Camille de Peretti, ispirandosi alla sofferta vicenda del quadro di Klimt, tratteggia una grande saga familiare.
Véronique Cassarin-Grand, Le Nouvel Obs
Eldon Fochs è prevosto della chiesa del sangue dell’agnello, una congregazione particolarmente gerarchizzata e fanatica nota anche come i “sanguinisti”. Fochs decide di rivolgersi ad Alexander Feshtig, uno psicanalista anche lui devoto della stessa chiesa, perché è tormentato da pensieri impuri e da terribili incubi. Questa visita specialistica fa partire una catena di eventi che sveleranno una serie di nefandezze. Il breve romanzo di Evenson comincia con una corrispondenza tra Feshtig e i vertici della chiesa e con una lunga anamnesi dell’instabilità mentale del prevosto Fochs. Il resto del libro alterna una narrazione più tradizionale (un racconto in prima persona del prevosto) con le osservazioni dell’analista. Al centro della storia c’è il comportamento del sacerdote nei confronti di una ragazzina traumatizzata della sua comunità. Lei confessa di aver avuto rapporti sessuali con il fratello, segue una colluttazione e il sacerdote la uccide, forse dopo aver abusato di lei. La bravura letteraria dell’autore è nella sua capacità d’instillare dubbi e di confondere le linee d’indagine. Mentre la tensione cresce due fedeli accusano Fochs di aver violentato i loro bambini; intervengono i vertici ecclesiastici, che le scomunicano. Feshtig però continua a raccogliere indizi contro il suo potente paziente. Evenson crea una credibile atmosfera di paranoia e autoritarismo e parla non solo del male ma soprattutto dei poteri occulti che vogliono nasconderlo.
Karl Wolff, New York Journal of books
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