Le vacanze in autunno sono più economiche,
e dopo la guerra lo sono addirittura il doppio.
Sulla sabbia sono stesi corpi di donna depilati,
intorno ai cestini si ammucchiano i rifiuti.
La sera dall’infinito traspaiono le prime stelle
e brillano alte sopra l’orizzonte.
Il prato si abbandona alle gocce dell’irrigatore,
la penombra è di conforto.
È da un’eternità che non andavo al mare.
Di notte mi do la spinta sui tropici della stanza comune
e nuoto come un cane lontano dalla terraferma,
fin dove invece di colori vedo solo sfumature.
Elsa Aids è lo pseudonimo di un giovane poeta e musicista ceco, autore di tre raccolte di versi. Questa poesia è tratta da Kniha omezení (“Il libro delle restrizioni”, Rubato 2017). Traduzione dal ceco di Raffaella Belletti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1415 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati