Ci sono libri (e scrittori) inutili e libri (e scrittori) necessari, ma di questi ultimi se ne trovano pochi mentre gli altri sono legioni. Cercare e trovare quelli giusti richiede pazienza: siamo in troppi a scrivere (tutti i professori universitari, per esempio; e gli allievi delle scuole di scrittura che, peggio, scrivono romanzi) e non ci sono filtri adeguati, critici e mediatori esigenti. Non mi considero un buon critico, tutt’al più un buon lettore, e ho fatto fatica, in passato, a scegliere tra tanti titoli quelli che mi sembrava più utile segnalare ai lettori. Spero di continuare a farlo, cercando d’individuare i libri davvero importanti e in qualche modo collettivi.

Nella produzione recente, mi ha colpito la pubblicazione, a poca distanza l’uno dall’altro, di quattro saggi storici di grandissimo interesse anche per lettrici e lettori comuni, cittadine e cittadini comuni. Forse la storia produce, nell’università, studiosi più acuti e utili che in altri campi? Il campo più disastrato di tutti mi pare sia quello della pedagogia, seguito dalla sociologia e dalla psicologia. Ma questo è il parere di un profano, che nell’università non ci ha quasi mai messo piede.

Il libro di Traverso è un capolavoro, una ricostruzione e un’analisi formidabili e chiarissime dei dilemmi delle rivoluzioni, tanto necessarie quanto problematiche

Quanti sono ogni anno i libri necessari? Non molti, diciamolo. Oltre a quello che voglio anzitutto segnalare – convinto della sua utilità per lettori che si vogliono anche cittadini, e meglio ancora se militanti di una sinistra malandata o, nelle sue forme novecentesche, decisamente scomparsa – ecco tre titoli di grande peso. Il primo è Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa di Sergio Luzzatto (Einaudi 2021), la biografia di un proletario generoso e intelligente, di un compagno vero il cui assassinio a Genova da parte delle Brigate rosse segnò una storia maledetta il cui peso ancora sopportiamo, quella della migliore Italia nata dalla resistenza.

Poi c’è Le reti di Danilo Dolci. Sviluppo di comunità e nonviolenza in Sicilia occidentale di Marco Grifo (Franco Angeli 2021), che racconta molto di più del titolo ricostruendo con passione le reti formate da persone di buona volontà (intellettuali, insegnanti, medici, avvocati e operatori) che nell’Italia del secondo dopoguerra si occuparono, in vario modo e su vari fronti, dei bisogni dei cittadini, in particolare quelli dei ceti subalterni, in un paese di grandi miserie e di grandi ingiustizie. Ed erano reti più “terzaforziste” che non schierate sui due fronti della guerra fredda (in cui c’erano anche ottime minoranze che sapevano sfuggirne i ricatti). È un quadro appassionante, raccontato con partecipazione e con vera arte dei collegamenti e del racconto.

Il terzo è ancora una biografia. Quella che Mariuccia Salvati, una storica di grandissimo rilievo, ha dedicato a una figura poco nota e molto importante dello scorso secolo, Camillo Pellizzi. Un intellettuale nell’Europa del Novecento (Il Mulino 2021), rappresentativa del tormentato passaggio dal fascismo all’antifascismo, e dei dilemmi della formazione di una classe dirigente all’altezza dei bisogni del paese, la stessa sognata a suo tempo da Piero Gobetti. E parla infine dell’influenza su di lui e su tanti esponenti del pensiero cattolico francese, del “personalismo” di Emmanuel Mounier che fu davvero “all’altezza dei tempi”.

Il quarto libro è quello forse più utile ai lettori della sinistra di oggi per capire da dove proviene, l’importanza delle radici, della giusta comprensione del passato (anche “di parte”) e le prospettive che sono tuttavia ancora aperte, ben aperte. Rivoluzione di Enzo Traverso è a parer mio (e non solo mio) un vero capolavoro, una ricostruzione e un’analisi formidabili e chiarissime dei dilemmi delle rivoluzioni, tanto necessarie quanto problematiche. È d’uso corrente parlare di fallimento dell’idea stessa di rivoluzione: le rivoluzioni finiscono tutte male e dunque accontentiamoci di una democrazia mediocre, manipolata dal capitale e dai suoi funzionari (la finanza e internet come strumenti centrali del dominio).

Traverso ha ricostruito e analizzato la storia delle rivoluzioni dal 1789 al 1989, e rivendica infine, contro giacobinismi e stalinismi (o leninismi), quella della socialdemocrazia più radicale e convinta, e in parte di Trockij. C’è ancora bisogno di rivoluzione, ricorda alla nostra presente ottusità e viltà, in 430 pagine di storia che sono di somma utilità per tutti, di oggi e di domani, soprattutto per i giovani più esigenti, in cerca di un mondo migliore. ◆

Goffredo Fofi
è un giornalista e critico teatrale, cinematografico e letterario. È stato animatore di riviste storiche come Quaderni piacentini, Ombre rosse, Linea d’ombra, La Terra vista dalla Luna, Lo straniero, e direttore della rivista Gli asini.

Il libro
Rivoluzione. 1789-1989: un’altra storia Di Enzo Traverso, Feltrinelli 2021,464 pagine, 39 euro

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Questo articolo è uscito sul numero 1446 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati