Barriera è un libro caleidoiscopico, un po’ thriller, un po’ coming of age turbolento. C’è tanta avventura, tanta tensione, tanto futuro in una Torino insolita e periferica, feroce e allo stesso tempo tenera. C’è la pluralità di un’Italia che si ostina a vedersi singolare. Ci sono il carcere e l’amore. La famiglia e la voglia di scappare da ogni vincolo. Un romanzo che i due autori hanno concepito quasi come una sceneggiatura. Sembra che una macchina da presa segua i protagonisti passo dopo passo. E noi, accanto a loro, grazie alla penna degli autori non abbiamo pregiudizi. Ci si accorge così che Yasin, sedici anni, suo fratello Malik, appena uscito dal carcere, Aria, il primo amore di Yasin, sono nostri amici. La storia si dipana lungo il filo rosso che tessono queste tre persone. Yasin è il motore di tutto. Ama Aria di un amore unico, prezioso, magico. Ma ama anche il fratello, da piccolo era il suo mito, il suo asse, e ora anche se è tutto diverso, non smette di amarlo nonostante il disagio, l’amarezza e forse anche la delusione. Un libro figlio di Gomorra e di Mare fuori, in cui le strade solcate da una sofferenza indicibile non sono a Napoli, ma in una Torino in cui la vita va presa a morsi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1508 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati