La collana Giallo e nero del Battello a vapore regala sempre tanto mistero e libri davvero appassionanti. In ogni volume troviamo dei giovani che come detective non hanno nulla da invidiare ai famosi Sherlock Holmes o Hercule Poirot. Nella storia scritta da Paolo Roversi, il modello è il famoso Codice da Vinci, solo che rispetto al fortunato best seller il codice è ancora più segreto. Parte tutto da un delitto. La vittima è Leonardo. Anzi dovremmo dire un Leonardo. Infatti non siamo in pieno rinascimento e da Vinci è solo una maschera, un Leonardo dei giorni nostri nato per una rievocazione in costume dedicata al genio toscano. Insomma, già abbiamo molti ingredienti contraddittori. A questi vanno aggiunti l’ambientazione, il bellissimo Castello sforzesco, e un ragazzo, Ricky, testimone diretto dei fatti, che di tutta quella faccenda ingarbugliata vuole venire a capo. Ma come in ogni giallo classico che si rispetti non può mancare un Watson, un fedele aiutante del detective. A ricoprire questo ruolo ci pensa l’amica di Ricky, Marta. Paolo Roversi costruisce una macchina appassionante per bambini e ragazzi dove al centro di tutto c’è la vittima, un archivista in pensione ossessionato da Leonardo. Il resto naturalmente non va svelato, è un giallo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1537 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati