L’anoressico sole invernale
si muove veloce sopra la passerella
di un cielo artico. Sovraesposta,
una regina delle nevi scolora nel bianco.
Il nero, freddo sole della malinconia
langue affamato tra negativi
polverosi e non sviluppati,
bruciacchiando un giorno spento.
La bionda luna è solo una quinta
da studio: il finto sole del fotografo.
Lui stesso un imitatore di Apollo,
eclissato dai suoi occhiali fumé.
Malte Persson è un poeta, romanziere, critico e traduttore svedese nato nel 1976 e residente a Berlino. Questo testo è tratto dalla sua seconda raccolta, Dikter (“Poesie”, A. Bonniers Förlag 2017). Traduzione dallo svedese di Dario Borso.
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Questo articolo è uscito sul numero 1507 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati