Mónica de Miranda è un’artista portoghese di origini angolane che usa diversi linguaggi – tra cui la fotografia, il video e la scultura – per riflettere sulla diaspora africana e le politiche post-coloniali. Nel suo lavoro più recente, intitolato The island, de Miranda si concentra sulle esperienze degli africani che vivono in Portogallo. “Fondendo realtà e finzione, il progetto intreccia racconti e storie personali, movimenti di liberazione africani, esperienze migratorie e percorsi d’identità, attraverso la lente di una femminista nera”, dice l’artista.
Nelle sue immagini de Miranda rievoca traumi ancestrali e temi culturali e sociali legati al passato coloniale del paese. Scegliendo di mettersi all’interno delle scene che costruisce, vuole sfidare i pregiudizi radicati nella società portoghese, dando valore all’impegno e all’attivisimo di uomini e donne di origine africana che hanno vissuto e vivono in Portogallo, e che con le loro conquiste sono protagonisti della storia attuale del paese. Per esempio, intreccia la sua esperienza femminile con i racconti di altre donne che combattono le convenzioni legate al patriarcato. Oppure mette in discussione la nozione tradizionale di identità, basata sulle categorie di razza e genere.
“The island è la metafora di un luogo utopico di isolamento, rifugio e fuga: uno spazio per ospitare una serie di visioni collettive che parlano di nuove e vecchie libertà”, si legge nel testo che accompagna la mostra esposta a Reggio Emilia al festival Fotografia europea.◆
◆ Il festival Fotografia europea si svolgerà a Reggio Emilia dal 28 aprile all’11 giugno. Il tema della diciottesima edizione è Europe matters: Visioni di un’identità inquieta. Il programma prevede dieci mostre principali tra cui quella di Mónica de Miranda, Simon Roberts, Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, Alessia Rollo, Yelena Yemchuk e Samuel Gratacap. Inoltre, ci saranno incontri con gli artisti, presentazioni di libri e conferenze.
Mónica de Miranda è un’artista visiva nata a Porto, in Portogallo, nel 1976. Vive a Lisbona.
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Questo articolo è uscito sul numero 1508 di Internazionale, a pagina 62. Compra questo numero | Abbonati