Lucia Tancredi
Ogni cosa è per Giulia
Ponte alle Grazie, 304 pagine, 18 euro

Chi è Giulia Schucht? Di lei Lucia Tancredi scrive che, come molte altre, si è stinta sull’intonaco. Questo mi sembra, prima di tutto, un libro sull’estinzione delle donne. Schucht ha condiviso Antonio Gramsci con la grande storia, e in nome di quest’ultima lo ha perso, incappando nell’incongruenza tra il potere e la vita privata. Figlia di un nobile con simpatie rivoluzionarie, va incontro al novecento, bellissima e vestita di bianco, conosce Gramsci nel 1922, ricoverato nello stesso sanatorio della sorella, mentre partecipava ai lavori dell’Internazionale. Si rivedranno a Mosca, diventeranno amanti e poi sposi. Lei, violinista di talento, per lui rinuncia alla musica, accetta di sprofondare nel silenzio scavato dalla sua assenza, in perenne fuga e infine in carcere. Le sorelle di Giulia – Eugenia e Tatiana – si prenderanno cura di questa vita sfilacciata tra un discorso sentimentale e un ragionamento politico. Ci vuole una certa grazia nell’addentrarsi nelle vite altrui, negli amori travolti dalla storia, e Tancredi ci riesce, districandosi bene tra un archivio di lettere e pagine di diari, arrivando con la fantasia dove si ferma la memoria. Ne esce un ritratto straziante, fatto di assenze e solitudine, due figli e attimi di felicità. È tessuto con il filo di una scrittura elegante, soffusa il giusto per illuminare il mondo delle ombre e trascinare da questa parte un’altra Persefone. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1586 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati