Tsitsi Dangarembga
Nevrosi
Pidgin editore, 221 pagine, 18 euro

Il romanzo d’esordio dell’acclamata autrice dello Zimbabwe torna in libreria con la nuova traduzione di Stefano Pirone. Nevrosi è un classico della moderna letteratura africana, un romanzo di formazione che comincia con freddezza: la protagonista Tambu non è dispiaciuta per la morte del fratello e ne prende il posto nella scuola missionaria che frequentava, diretta da suo zio Babamukuru, scoprendo che il prezzo dell’istruzione per una ragazza è alto. Ambientato nell’ex Rhodesia, negli anni sessanta, il libro esamina a fondo il rapporto tra patriarcato e colonialismo, e come questo condizioni l’esperienza delle donne. Il pantheon di personaggi femminili che subiscono, sopportano, resistono e si ribellano compone un movimento di prospettive diverse che costruiscono la complessità di un paese, lo Zimbabwe, che stava nascendo dopo quasi novant’anni di dominazione britannica. Dangarembga esplora il rapporto tra la condizione interiore di nevrosi delle donne shona e il paesaggio politico in cui si trovano a vivere. La stessa giustapposizione tra Tambu, suo fratello Nhamo e la cugina Nyasha dipinge le differenti conseguenze del rapporto tra psicologia e ambiente. Nevrosi è un esempio di letteratura postcoloniale in cui l’autrice rifiuta le strutture (coloniali, patriarcali, culturali) occidentali, le smonta e le denuncia. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1590 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati